Quello delle alluvioni è stato il grande incubo di molte comunità alpine, che ha accompagnato la stessa nascita e lo sviluppo dell’abitato di Demo, fin dai primi insediamenti realizzati attorno alla torre medioevale subito dopo la sua costruzione. La nostra comunità, minacciata dalle valli che scorrevano e attraversavano il paese: “Trei vai le pasa da te paes, per rinfrescà i animai e la to set, doi le taia i goi per dopo scaricas a l’oi, la tersa la fa cunfì col Sedegol e la separa al dos che lè semper nos” (Giuseppe Balotti), si sarebbe legata con un voto alla Madonna in una festa annuale che si celebrava il 6 Luglio “La Madonna della Valle” per affidare sotto la sua protezione la popolazione di Demo.
Tutt’ora, la prima domenica di Luglio, si celebrano la processione e la benedizione alle valli. Eventi calamitosi, di cui si hanno documentazioni, dovuti ad eccezionali precipitazioni, avvennero dall’agosto 1520 al 1904 nel quale anno vi fu una delle più terribili esondazioni dove la Valle della Rasega, o dei Mulini, scese imponente travolgendo tutto: portò via l’ultimo dei tre mulini rimasti, le fucine del Domenico e del Carlo Bernardi dei ‘’Frer’’, spazzò via il ponte in legno della valle e una parte della casa Moreschi “Suster”, che era unita in un corpo solo di qua e di là della Valle. Tutta la parte bassa, nei prati dove ora ci sono le costruzioni di Via Nazionale, Via Mater Boni Consilii e Via San Zenone, era una distesa di detriti, grossi sassi e fango. Ci furono però solo ingenti danni materiali, nessuna persona fu coinvolta.
L’origine della tradizione della “Madonna Grande” è ancora avvolta nel mistero. Riguardo ad essa la scarna documentazione disponibile non parla mai di «voto» e nemmeno di un rapporto con il pericolo di inondazioni; e, tuttavia, il silenzio dei documenti non contraddice la tradizione popolare a questo riguardo.
La costituzione della nuova parrocchia di Demo nel 1723 e lo sganciamento parrocchiale da Berzo, ha dato un forte impulso alla ricerca di autonomia di una comunità che, cresciuta nella preoccupazione delle alluvioni, ha sentito il bisogno di una forte identità attorno a cui stringersi per ritrovare riferimento e protezione: la Vergine Maria.
Nacque così la celebrazione di una festa mariana propria ed esclusiva che negli ultimi decenni del ‘700 si iniziò a scorporare dalla Madonna della Valle del 6 Luglio in una nuova festa chiamata inizialmente Madonna Settembrina dell’8 Settembre, data nella quale ricorre la festa di Maria Bambina. Il voto a cui era legata la festa della Madonna della Valle passò quindi spontaneamente nella coscienza popolare alla festa della Madonna di Settembre, che a Demo diventò festa quinquennale della MADONNA GRANDE.