Poco importa a questo punto struggersi nel cercare l’origine e la data di questa festa: se risalga al 1880, come sta inciso su una pietra vicino al ponte che sovrappassa la valle dei Mulini al centro del paese, o al 1905-1906 quando la diga di acqua e detriti formatasi a monte dello stesso torrente minacciava il paese di Demo e per intervento miracoloso della Vergine non esondò e il paese fu salvo. La supplica della gente di Demo alla Madonna fu accolta e la sua riconoscenza continua a manifestarsi ininterrottamente.
Così il parroco Don Pietro Salvetti nella sua “Breve storia della Parrocchia di Demo dal 1936 al 1956”, narrando degli avvenimenti di quegli anni, annotava: Santa festa quinquennale della così chiamata “Madonna Grande”.
Molto concorso di forestieri alla vigilia della sera e alla lunga processione del pomeriggio della festa.
Può anche essere che la festa della “Madonna Grande” di oggi, che si svolge nei primi giorni di settembre, sia la cosiddetta “Madonna di settembre”, la “Natività della Beata Vergine Maria” dell’8 settembre. Questi sono aspetti che possono rivestire importanza di carattere storico, ma poco rilevanti sotto l’aspetto religioso e devozionale.
Ciò che conta è che le celebrazioni quinquennali della “Madonna Grande” costituiscono un esempio di vitalità religiosa popolare che ha scavato un solco di fede mariana, sentita autenticamente come espressione dello spirito della comunità.